Il borsino granata dopo Torino-Udinese e in vista della trasferta di Cagliari: ecco chi sale e chi scende tra i granata
Dopo quello pre-sosta Nazionale, il Torino incappa nel secondo 2-2 consecutivo interno, anche stavolta con retrogusto di rimpianto. Se contro l’Inter non si era riusciti a mantenere il vantaggio, nella partita che opponeva la squadra di Mihajlovic all’Udinese la meritata rimonta non è stata completata solo per una questione di millimetri che hanno negato ai granata la possibilità di scavalcare momentaneamente la Sampdoria al nono posto in classifica. Allo stesso tempo, tuttavia, si deve recitare il mea culpa per le solite disattenzioni difensive che condannano questa squadra a dover inseguire anche nelle giornate di miglior vena, quando ad esempio il possesso palla è accompagnato da azioni da gol, il pressing dalle giocate di qualità , la voglia di vincere dalla ragione tattica. Su quest’ultimo punto tuttavia il tecnico serbo, apparentemente non ancora scottato a sufficienza dalle partite di Bergamo o Bologna e dai due gol presi in contropiede, ha voluto strafare passando dal 4-3-3 al 4-2-4 prima e all’ancor più temerario 4-1-1-4 poi. Stavolta l’esito è stato decisamente migliore, anche grazie all’atteggiamento opposto di Delneri che si è protetto con un 5-3-2 iperdifensivo, anche se qualche rischio lo si è corso.
Certo, quando schieri cinque attaccanti e togli protezione metti in conto il pericolo costante di subire le ripartenze letali degli avversari (che già ti avevano castigato in questo modo con una formazione equilibrata) ma forse lo metti in conto a prescindere considerato che la difesa granata è la quartultima della serie A e che a turno i difensori commettono gravi errori individuali. Stavolta è stato il turno di Rossettini che era tornato da eroe nel secondo tempo di Firenze ma che contro i friulani è stato il responsabile principale dei due gol subiti e con l’ammonizione rimediata dopo appena 5’ ha condizionato l’intera sua gara e la formazione anti Cagliari. Paradossalmente i difensori granata sono stati più convincenti in attacco dal momento che lo stesso Rossettini ha colpito un palo e Moretti è andato a segno in un momento fondamentale; così come Ljajic ha iniziato a giocare solo dopo che Mihajlovic gli ha cambiato posizione collocandolo centralmente dietro alle punte.
Nelle ultime giornate questa potrà essere una delle variazioni tattiche su cui lavorare per capire se e cosa si può seminare in vista della prossima stagione.
CHI SALE:
MORETTI a conferma del fatto che la fase difensiva quest’anno lascia molto a desiderare, i due centrali granata si rendono più utili avanti tanto che il buon Emiliano, dopo aver fatto le prove generali, sigla il gol della carica. In difesa la solita esperienza, le spaccate salvifiche, le impostazioni geometriche.
BELOTTI chissà se il ventiquattresimo gol realizzato ma annullato al 93’ della sfida contro l’Udinese peserà anche sul titolo di capocannoniere alla fine del campionato. Di certo la sua solita prestazione generosa (non solo per gol e pali) ha avuto un peso non indifferente nella remuntada granata. Onorate le 100 presenze in serie A.
ZAPPACOSTA dopo la settimana azzurra si presenta in gran spolvero al “Grande Torino”. Caparbio nel rubare palla e tentare l’affondo con cross. Guadagna metri e corner e in fase difensiva non deve faticare particolarmente. Ha soprattutto il grande merito del bel traversone che consente l’inzuccata vincente a Belotti. Come già successo con Immobile una settimana fa.
M. LOPEZ da assente ingiustificato è passato allo status di riserva destinata a giocare scampoli di partita quando le cose si mettono male. Nei venti minuti di domenica fa vedere buone cose, un tiro murato, una bella invenzione per Molinaro e la solita capacità di aprire spazi. Ora magari scalerà ancora le gerarchie.
BASELLI il piĂą positivo e continuo. Gioca un primo tempo propositivo e brillante, con personalitĂ . Intuisce e ferma trame avversarie, riparte ed innesca i compagni con buona visione di gioco. Gli manca solo la cattiveria nella stoccata vincente ma conferma di essersi ritrovato.
ACQUAH promosso a pieni voti dopo la partita con l’Inter viene riproposto titolare in mezzo al campo convincendo ancora. Instancabile, pressa e cerca l’incursione giusta tanto che quasi gli riesce un altro gol con una bella coordinazione. Nel finale regge da solo il centrocampo fungendo da diga.
LJAJIC il solito anarchico per due terzi di gara. Confinato sull’esterno non regala spunti interessanti, ritarda il momento della battuta a rete in un’occasione, perde banalmente palloni e sbaglia passaggi semplici. Poi la metamorfosi da trequartista: dimostra di trovarsi più a suo agio, confeziona buone iniziative e va vicino al gol nel finale con un sinistro ben indirizzato. E’ all’ennesimo crocevia, forse l’ultimo.
STABILI:
MOLINARO preferito al giovane Barreca, in avvio è messo un po’ in difficoltà da Widmer ma l’ex Stoccarda gli prende subito le misure: break e ripartenze, tanti pericoli creati, zero subiti. In fase offensiva buone triangolazioni e palloni pericolosi messi in mezzo sebbene non sfruttati.
BOYE’ il giovane toro argentino cerca di dare il proprio contributo, non è fortunato in area in un tentativo di rovesciata, cerca di far male sulla sinistra e di rendersi utile con ripiegamenti difensivi e ripartenze. Ha buone idee ma non concretizza.
LUKIC si vede a sprazzi ed è meno appariscente di altre volte. Effettua giocate orizzontali e non si prende responsabilità come in altre circostanze aveva fatto. Anzi, sbaglia quando decide di prendersi qualche licenza alzando il baricentro. In lieve calo ma niente di grave.
ITURBE stavolta non gioca dall’inizio ma entra dopo pochi minuti prendendo il posto di Falque. Cerca di creare superiorità numerica sulla destra ma fatica ad intendersi coi compagni e ad entrare in partita. Mette il suo zampino con una deviazione nell’azione che porta al gol Moretti.
HART si esibisce in una respinta stilisticamente tutt’altro che perfetta su un colpo di testa ravvicinato di Zapata. Poi nulla può sulla sassata di Jankto (anche se sul suo palo) e sul tiro sporco di Zapata in occasione del raddoppio. Prestazione senza papere stavolta.
CHI SCENDE:
FALQUE gioca il tempo necessario per effettuare un bel cross in area per Baselli e prendere una botta sul fianco che lo costringe ad abbandonare. Non si tratta di un infortunio significativo ma nel complesso lo spagnolo si trova in un periodo di calo ed è insidiato da un Iturbe non trascendentale.
ROSSETTINI condizionato dall’ammonizione in avvio che gli costerà la squalifica, gioca meno tranquillo ed infatti sbaglia il disimpegno che di fatto regala il gol a Jankto e non è efficace in marcatura su Zapata sul secondo gol. Centra anche il palo della porta avversaria con un colpo di testa. Giornata no.
Liajic deve giocare piĂą come centrocampo offre piĂą spunti mentre dietro proverei Carlao o Castan vicino. Moretti. E poi acqua x correre su giocatori e lukic da confermare proverei anche boye uno da dietro i attaccanti e invece sue punte Belotti e lopez iturbe o falque fascia per portare palle
miha magari avrà i suoi limiti ma vedere giocare il Toro domenica x me è stata una goduria.peccato x il gol annullato altrimenti si sarebbe anche vinto.mi auguro cmq di vedere finalmente ljaic dietro le due punte maxi e Belotti
E certo, aveva solo da non farsi male… A giudicare da alcuni servizi e da alcuni commenti, mi sembra che Falque sia un po’ sottovalutato